Nella diocesi di Teramo-Atri si sta lavorando da tempo per l’inclusione delle persone con disabilità. L’impegno quotidiano, soprattutto nei percorsi di catechesi, è teso all’accoglienza di tutti, soprattutto dei più deboli, di chi vive in situazioni svantaggiate o di povertà e di disabilità. Tutto ciò è possibile anche grazie alla fondazione diocesana “Piccola Opera Charitas” che cerca di proporre l’inclusione come forma di pensiero e di azione diffondendo sempre più una cultura della cura. Questo avviene in modo specifico nella struttura socio-sanitaria di Villa Volpe (TE) dove vengono accolte persone affette da autismo e da gravi disabilità.
Proprio per tale motivo, dispiace ancor di più quanto accaduto domenica a Silvi, frutto di un’incomprensione tra il parroco e i genitori del bimbo autistico, invitato proprio dallo stesso sacerdote a partecipare alla celebrazione per ricevere per la prima volta il sacramento dell’Eucaristia insieme ai compagni di classe. L’intenzione del parroco era quella di dare un luogo di tranquillità a tutela e protezione del bimbo, giammai di escludere o isolare la famiglia.
Ieri mattina, per chiarire l’accaduto, il sacerdote si è scusato con i familiari; anche il vescovo ha telefonato alla mamma del bambino per manifestarle prossimità e affetto e invitarla con tutta la famiglia a partecipare all’udienza che la diocesi di Teramo-Atri avrà con Papa Francesco il 17 giugno a Roma.
La diocesi è pienamente convinta che esista un unico “noi ecclesiale” che si manifesta nell’agire della Chiesa, nelle diverse parrocchie del territorio che cercano di esprimere la vicinanza e la prossimità di Dio a tutte le persone, soprattutto a quelle più deboli e indifese.
Teramo, 16 maggio 2023