Lo scorso 19 gennaio nell’Auditorium Sant’Agostino, gli alunni dell’Istituto “A. Zoli”di Atri hanno partecipato al Convegno dal titolo “L’Europa inizia a Lampedusa”. Perché questo Convegno?
Nell’anno scolastico 2016/2017 un gruppo di studenti ha dato vita, insieme alla Caritas Diocesana di Teramo-Atri e al suo braccio operativo, il Consorzio Solidarietà Aprutina, ad un progetto teso alla conoscenza del tema dell’immigrazione, con la responsabilità di conoscere alcuni fenomeni dal di dentro e non per sentito dire.
I ragazzi hanno compreso che il mondo cambia, l’altro irrompe nei nostri territori con le sue visioni di vita, tradizioni, culture, fedi e non si può rimanere arroccati nelle proprie cittadelle fortificate, nelle proprie certezze, senza il confronto, l’incontro, lo scambio.
Prodotto finale del progetto è stata la creazione di uno spettacolo teatrale dal titolo “Un abbraccio che ti salva” che ha coinvolto 12 classi, diversi docenti e la collaborazione dei ragazzi immigrati ospitati dal Consorzio Solidarietà Aprutina presso il centro d’accoglienza “La Terrazza” di Atri.
Con questo lavoro i ragazzi hanno partecipato e vinto al concorso bandito dal Miur che ha permesso a quattro di loro e un docente di vivere un’esperienza unica a Lampedusa che è stata condivisa nel convegno attraverso il racconto diretto e l’aiuto di audiovisivi.
Importante è stata la presenza al Convegno del Dirigente Scolastico dott. Daniela Magno, di Tareke Brhane Presidente del Comitato 3 ottobre (Giornata della Memoria e dell’Accoglienza) e del Viceprefetto aggiunto dott. Alberto Di Gaetano che si occupa di immigrazione.
La domanda dei ragazzi, anche se formulata in modi diversi, è stata: “Come possiamo eliminare i nostri pregiudizi?” Sicuramente c’è la necessità di una educazione globale che metta al centro la vita umana in quanto non riusciamo ad andare oltre le convenzioni, i pregiudizi, le apparenze, l’io prevale sul noi. E’ questo ciò che testimoniamo noi adulti. I ragazzi ci insegnano che dobbiamo imparare ad acquisire e affinare l’arte dell’ascolto, del dialogo, del confronto, essere capaci di gratuità, di dono, di accoglienza.
L’altro vale per se stesso, prendercene cura ci fa crescere, intercettare la ricchezza del suo mondo interiore accresce la nostra, accettare e valorizzare la diversità ci consente di tracciare strade di condivisione per i sogni e i progetti comuni, amplificare la speranza ci restituisce la voglia di futuro.
Le referenti del progetto
Prof.ssa Traini Manuela
Prof.ssa Gramenzi Derna G.