Cari giovani,
domenica 1 dicembre inizia il tempo di Avvento, tempo che precede il Santo Natale. Non è difficile prepararsi ad una festa. Forse sentiamo tutti il bisogno di farlo.
Ma perché farlo se poi tutto finisce?
Quando ero giovane era di moda il verbo lottare! Tutti lottavano per un ideale: spirituale, culturale, sociale, politico!
Oggi non si sa più quale sia l’ideale per cui lottare, perché tutto è crollato o sta crollando! Mentre però sono crollati gli ideali, diventa sempre più insistente il desiderio di lottare.
Ma si può lottare senza sapere per chi e per che cosa?
Tutti lottano ma non sanno perché!
Il vero motivo è che hanno bisogno che qualcuno gli dica: ti voglio bene!
Ma è inutile aspettare questa notizia se tu lotti! La lotta genera delusione, perché quando si lotta a tutti i costi per essere amati sarà poi l’amato a distruggerti.
La stessa ricerca ossessionata di ricevere messaggini è il segno che stai lottando per essere amato. Ma è una lotta inutile che talvolta genera sofferenza!
Essere amati dopo una lotta è una vittoria apparente, momentanea, che non può costruire il futuro. È come la vittoria di Pirro!
Il tempo di Avvento, invece, non è il tempo della lotta, ma dell’attesa di Colui che viene! Lui, Gesù di Nazaret, ha deciso, liberamente, di venire!
Non devi lottare con Lui, ma solo farti trovare!
Cari giovani,
Gesù viene sempre, perché è venuto ieri, viene oggi, viene domani!
Mentre la lotta si ferma all’immediato, la venuta di Gesù apre la speranza per il futuro, alla certezza che c’è qualcuno che ti dice sempre: ti voglio bene!
La lotta è la negazione della pazienza, della fatica di prepararsi, della disponibilità a camminare insieme agli altri!
La lotta non è la legge della storia!
La legge della storia è il venire di Dio!
Dio viene!
Attendilo e non sarai deluso!
Nel Vangelo di Matteo, al capitolo 25 (Mt 25,1-13), viene descritta la famosa parabola delle vergini stolte e delle vergini sagge.
Le prime erano impazienti e non pensavano che nella vita ci potessero essere novità. Per loro tutto doveva essere garantito, anzi previsto.
Invece non fu così!
Quando arrivò lo sposo, loro non c’erano! Avevano consumato tutto perché avevano cercato altrove il desiderio di essere amate.
Quando si vive nella lotta per essere amati non si riesce più a scegliere bene il tempo, ci si butta a capofitto senza pensare, senza rendersi conto di ciò che si sta facendo.
Le vergini stolte sono come noi quando siamo attratti dal bisogno di consumare tutto e subito pur di essere amati e, in tal modo, non siamo presenti agli appuntamenti più importanti della vita.
Le vergini sagge hanno saputo attendere, perché avevano capito che è meglio attendere Colui che viene, gratuitamente e liberamente, piuttosto che fare qualunque cosa pur di essere accettati dagli altri.
Cari giovani,
la società di oggi ci invita ad entrare nel vortice della lotta illudendoci di poter essere qualcuno.
Ma nella lotta tu sei qualcosa e non qualcuno!
In Avvento fermati, esci dalla lotta di dover essere accettato a tutti i costi e aspetta: verrà Colui che ti ama per ciò che sei!
Nella grotta di Betlemme troverai la sorpresa: non devi lottare, ma solo accogliere!
È la tua vera liberazione dalla morsa della lotta!
Allora potrai ripartire con gioia e scoprirai che ci sono tanti amici che non vivono di lotta, ma vogliono camminare con te!
Non devi lottare per essere amato, ma devi prepararti ad essere amato!
Non sei solo!
Ci troveremo insieme per superare la tentazione della lotta che ci propone una felicità passeggera e iniziare una nuova stagione di vita con Colui che viene perché tu abbia «la vita in abbondanza» (Gv 10,10).
Buon Avvento!
Vostro
+ Lorenzo, vescovo