Cari giovani,
con grande gioia riprendo il mio dialogo con voi, che non ho mai interrotto, anche senza inviarvi un testo.
Il mio ricordo nella preghiera, infatti, è stato sempre costante!
Ora, però, possiamo di nuovo ripartire insieme.
Vi scrivo a poche ore dal mio compleanno.
In questi mesi, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, mi sono molto soffermato sul cammino che ho svolto in questi anni. Non mi era mai capitato.
Di solito ho evitato di ritornare sugli eventi del mio passato, perché ho sempre guardato avanti con fiducia ed entusiasmo. Certo, con tanti piccoli sacrifici e… qualche rinuncia.
Molti, infatti, tendono a tuffarsi nel passato come in un mare nel quale vorrebbero naufragare per trovare riposo, come ci ricordava Leopardi.
Sì, il ricordo è importante ma non decisivo, se non si scopre chi ci ha condotti. Anzi, dal ricordo può nascere tristezza e nostalgia.
Che senso ha celebrare il ricordo?
Che senso avrebbe celebrare la Messa, se fosse solo un ricordo?
Una bella esperienza di preghiera, di vita comunitaria, di impegno. Ma poi la vita continua.
La tua vita continua; deve continuare.
E la fonte per continuare è quel ricordo della morte e resurrezione di Gesù, che non è volgere lo sguardo indietro, ma vivere oggi con Lui la sua stessa esperienza.
Tu non guardare indietro per godere il breve tempo della nostalgia che ti illude e ti impedisce di aprire nuovi orizzonti per la tua vita.
Guarda al tuo passato con serenità, perché oggi hai la possibilità di ripartire superando gli eventuali errori e scoprendo che hai tante nuove opportunità per crescere e progettare la tua vita.
Le difficoltà della vita, di fatto, possono fermarti o sollecitarti a ripartire. L’esperienza della pandemia è una di quelle, non solo personale ma comunitaria. Ha coinvolto tutti, piccoli e grandi, di ogni ceto sociale e culturale.
Tutti dobbiamo decidere: fermarci o ripartire? Io vorrei invitarvi a ripartire, con gioia e coraggio ma senza illusioni, senza nostalgia!
Il cammino che vivremo insieme, nelle diverse esperienze personali e comunitarie, sarà nuovo ma in continuità con ciò che abbiamo già vissuto.
Forse non sempre sarà secondo i nostri desideri, tuttavia ciò che conta è essere certi che non stiamo camminando nel buio.
Cari giovani,
è questa la sfida: tra chi vorrebbe restare nel buio senza aprire gli occhi e chi non ha paura di aprirli.
Come aprire gli occhi?
Vi invito a leggere il capitolo 8 del Vangelo di Marco. In questo breve testo troverai la domanda che Gesù fece a Pietro e oggi rivolge anche a te: “E voi chi dite che io sia?” (8,39).
Da questa risposta dipende la tua ripartenza: scoprirai nel tuo passato la Sua presenza e il Suo ricordo non sarà un’esperienza nostalgica, una forza che stordisce, come accade nelle dipendenze, ma la scoperta che c’è Qualcuno che ti ama e ti accompagna. Forse non te n’eri mai accorto!
Vi auguro di rispondere con coraggio alla domanda di Gesù.
Lo faremo insieme in questo nuovo anno che si presenta ricco di sfide, ma nella certezza che non siamo soli e che nella storia c’è Gesù, il Risorto, che possiamo incontrare ogni domenica nella celebrazione eucaristica con tanti amici e amiche che insieme vogliono ripartire.
Ricordare sì, ma naufragare mai!
Il futuro è nelle nostre mani, perché il Risorto cammina con noi, come ci ricorda sempre papa Francesco.
Buona ripartenza a tutti e vi aspetto negli incontri organizzati con voi e per voi.
Vostro,
+ Lorenzo, vescovo
INCONTRI DEL VESCOVO CON I GIOVANI
Martedì 13 ottobre ore 21.00
Chiesa San Francesco d’Assisi, Garrufo
Mercoledì 14 ottobre ore 21.00
Parrocchia Madonna della Salute, Villa Mosca, Teramo
Giovedì 15 ottobre ore 21.00
Parrocchia Cuore Immacolato di Maria, Silvi Marina e-mail: pastoralegiovanile@teramoatri.it