A Roma il secondo incontro dei referenti diocesani del Cammino Sinodale

Da “L’Araldo Abruzzese N.18 del 2022”

 

Nello splendido scenario dell’Hotel Parco de’ Medici di Roma si è aperto il 13 maggio sera e si è concluso il 15 maggio mattina l’incontro al quale hanno partecipato 242 referenti (laici, presbiteri e diaconi, consacrate e consacrati) e 12 Vescovi delegati dalle Conferenze Episcopali Regionali.

L’incontro rappresenta un momento di condivisione delle istanze messe in luce dalle sintesi diocesane, che hanno raccolto le esperienze, le idee e le attese emerse durante la prima fase di ascolto portata avanti sui territori.

La nostra diocesi ha presentato una sintesi 14 pagine (disponibile qui).

Impossibile esporre in questo articolo tutti gli elementi emersi durante l’incontro. Mi limito ad enuclearne uno come paradigma per tutti gli altri. L’ascolto. 

Siamo in debito di ascolto come Chiesa, ma anche nella Chiesa. Ce ne siamo accorti quando abbiamo provato ad ascoltarci, quando non abbiamo discusso di idee, ma siamo partiti dalla narrazione di quello che viviamo.

In tanti hanno ribadito che la Chiesa è chiamata a far cadere i pregiudizi e le prassi che impediscono di vedere e ascoltare, a rinunciare alla pretesa di sapere sempre che cosa dire, a imparare a riconoscere e accogliere la complessità e la pluralità. 

Siamo in debito di ascolto anche rispetto ai territori, di cui imparare ad accogliere il grido, grazie all’apporto di competenze specifiche ma soprattutto all’impegno di “stare dentro” fino in fondo a un luogo e alla sua storia. In moltissime diocesi la consultazione sinodale ha coinvolto gli amministratori locali e in alcuni casi il terzo settore, il mondo del lavoro o gli artisti. È assai significativa la sorpresa da loro mostrata. Questo ascolto, pensato come “momento straordinario”, è chiamato a diventare prassi ordinaria della vita della Chiesa.

In ultima analisi l’incontro ha fatto emergere la necessità di intrecciare e valorizzare il percorso diocesano con quello nazionale e universale e vi è stata la disponibilità a leggere il Sinodo come un vero e proprio evento dello Spirito Santo.

Il cammino sinodale si apre ora a ulteriori passi. Le attese suscitate, le speranze risvegliate sono davvero tante. A noi tutti il compito di non deluderle, di custodirle e alimentarle nella tenacia e nella pazienza.

La riflessione che chiude il primo anno del percorso sinodale e avvia, a partire da settembre, il secondo che completa la “fase narrativa”, proseguirà durante l’Assemblea Generale della CEI, in programma dal 23 al 27 maggio.

Don Carlo Farinelli