Giovedì 17 aprile, ore 16.00 – 17.30
Nello spirito di misericordia e di speranza dell’Anno Giubilare 2025, e nell’ambito delle attività trattamentali previste dalla Casa Circondariale di Teramo per il periodo pasquale, è stata organizzata per domani, giovedì 17 aprile alle ore 16.00 nella cappella della Casa Circondariale di Teramo la celebrazione della Messa in Coena Domini con la lavanda dei piedi, presieduta dal Vescovo di Teramo-Atri Mons. Lorenzo Leuzzi, e concelebrata da Don Delfino Reggimenti, cappellano dell’Istituto e da padre Riva Toky Andriamalala, religioso trinitario e prezioso collaboratore, della parrocchia “Madonna della Salute” in Teramo.
Oltre alla direttrice della Casa Circondariale, dott.ssa Maria Lucia Avantaggio, e agli operatori penitenziari, interverranno al rito anche il Presidente del Tribunale di Sorveglianza Mariateresa Parruti e la Garante delle persone private della libertà personale Monica Scalera.
La Santa Messa del 17 aprile sarà dedicata ai detenuti delle due sezioni Protette, nonché alle donne detenute ed ai detenuti semiliberi o lavoratori all’esterno e vi parteciperanno anche alcuni volontari.
Con la Messa vespertina “in Coena Domini” (“nella Cena del Signore”), che avrà inizio alle ore 16.00 e terminerà entro le ore 17.30, inizierà il Triduo pasquale, ossia i tre giorni nei quali si commemorano la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, che ha il suo fulcro nella solenne Veglia pasquale. Nella funzione del giovedì santo, poiché viene rievocata la memoria della lavanda dei piedi, simbolicamente i 12 apostoli verranno impersonati da detenuti appartenenti al reparto femminile, alla prima sezione e al reparto semiliberi/lavoranti all’esterno.
«Molto alto è il valore simbolico dell’evento che, per altro si verifica per la prima volta nella storia delle celebrazioni liturgiche nel carcere di Teramo» – dichiara la direttrice della Casa Circondariale, la dott.ssa Maria Lucia Avantaggiato – «proprio per il gesto che S.E. il Vescovo di Teramo compirà, inginocchiandosi e lavando i piedi ai 12 detenuti, chiara evocazione del senso di servizio per gli ultimi e segno plastico della Misericordia di Dio per tutti. Grande la significatività dell’evento anche per i detenuti stessi per i quali tale Celebrazione con la simbologia della lavanda dei piedi a cura del Vescovo certo lascerà traccia e porterà a riflessione sul percorso compiuto e sulla opportunità di rinascita al Bene, una volta mondati da colpa e compiuto il percorso di espiazione.
«Un gesto di notevole impatto quello del Vescovo anche per gli operatori penitenziari – aggiunge la direttrice Avantaggiato – per i quali la partecipazione di S.E. ad un atto di così tanto servizio certo significherà vicinanza al servizio da loro stessi reso in un ambiente così complesso come è il penitenziario e sottolineerà anche la spiritualità con cui tale servizio potrà essere reso oltre che con competenza ed umanità. “Ogni volta che farete questo ad un carcerato, lo avrete fatto a me”. Vivere il lavoro in carcere con spirito soprannaturale significa “trasformare la prosa quotidiana in endecasillabi, l’ordinario in straordinario” ed al tempo stesso restituire alla società un’umanità migliore».
«Un grandissimo e autentico ringraziamento – conclude la direttrice – a S.E. il Vescovo di Teramo per la rievocazione di così tanta Misericordia e presenza, con la certezza che quanto accadrà in data 17 aprile nel carcere di Teramo certo lascerà traccia indelebile nel cuore, nelle anime e nei comportamenti di tutti».