CAMMINAVA CON LORO E SPIEGAVA LE SCRITTURE
Brescia 7-8 marzo
Il 7 e 8 marzo 2019 una rappresentanza della pastorale universitaria della nostra diocesi,
accompagnata da Don Marcello Iuliani e da Suor Francesca Montanaro, ha partecipato al convegno
nazionale ad essa dedicato dal titolo “Camminava con loro e spiegava le scritture. Dopo il Sinodo
sulla via di Emmaus” tenutosi nel Centro pastorale Paolo VI a Brescia. La scelta di tenere i lavori a
Brescia ha voluto ricordare l’opera di Paolo VI, canonizzato da Papa Francesco lo scorso 14 ottobre
2018, che, come ricordato da Don Angelo Maffeis nel suo intervento, è stato precursore
nell’interrogarsi sul bisogno e significato dell’attività pastorale in ambito accademico.
Diversi spunti di riflessione ci sono arrivati dagli interventi dei relatori, primo fra tutti il teologo
padre Salvatore Currò che ha parlato di Sinodalità come un processo contestualizzato nel divenire
del tempo e non come un momento isolato. In dettaglio ha presentato le tre idee emerse dai lavori
del Sinodo: prima tra tutti la sinodalità missionaria intesa come chiave di rinnovamento ecclesiale in
grado di far riacquistare credibilità culturale alla Chiesa; un’apertura a tutti i giovani per via
educativa, auspicando quindi una Chiesa senza barriere e in grado di raggiungere tutti; un’apertura
su un orizzonte antropologico-vocazionale, dato che la gioventù è l’età privilegiata delle scelte di
vita e della risposta alla chiamata di Dio.
Seconda voce di eccellenza nel dibattito del convegno è stata quella di Don Giuliano Zanchi, il
quale ha analizzato in maniera critica e sociologica la situazione delle nuove generazioni che,
secondo lui, non hanno più rapporti significativi con il cattolicesimo parrocchiale; secondo Zanchi i
giovani, interrogandosi sul senso della vita e sulle loro prospettive, si rivolgono ad altre realtà,
considerando la Chiesa come ultima scelta, motivo per cui l’essere cristiani non ha più attrazione.
Ha auspicato, però, un rinnovato ascolto da parte della Chiesa al mondo giovanile che va meritato in
una prospettiva in cui i giovani diventino soggetto della nuova evangelizzazione e non più oggetto.
Una prospettiva più pedagogica è emersa dal terzo intervento, diretto dal prof. Domenico Simeone
il quale ha parlato di protagonismo dei giovani, cioè su come poterli inserire in un progresso
culturale che non sia solo di riscoperta delle radici. Rifacendosi all’episodio evangelico di Emmaus,
il docente ha parlato della figura dell’insegnante universitario che, secondo lui, non ha un compito
diretto di evangelizzazione ma, come Gesù con i due discepoli, può essere un buon compagno di
viaggio; dall’altra parte, però, ha invitato i giovani a mettere da parte e ad uscire dal loro
atteggiamento passivo di contenitori da riempire di sapere per entrare in una visione dialogica e
problematizzare il rapporto con la conoscenza e il sapere.
Come pastorale universitaria della nostra diocesi siamo rimasti sensibilmente stimolati e coivolti nei
lavori del convegno bresciano, motivo per il quale auspichiamo la possibilità di poter nuovamente
tornare a parlare di queste tematiche entrando maggiormente nello specifico attraverso i mezzi
d’informazione che ci verranno concessi. Con questi propositi viviamo con rinnovato entusiasmo la
nostra avventura laicale nel mondo univerisitario.
Giammaria Lolli
Denny Ioannoni