Carità samaritana. Inclusione sociale dei poveri.
Teramo – Sabato 23 marzo Ore 9.30-12.30
Episcopio –Sala Blu
L’inclusione dei poveri non è un’operazione sociologica; è piuttosto l’impegno a restituire al povero la dignità che gli è stata sottratta
Il tema dell’inclusione sociale dei poveri prende spunto dal discorso di papa Francesco a Firenze, dove ha assegnato a tutti il compito di riprendere tra le mani la Evangelii gaudium. Già Paolo VI lo aveva ricordato nella Evangelii nuntiandi (nn. 21 e 41). Lo ha ribadito Benedetto XVI e lo ha ripreso con forza Papa Francesco quando, al n. 14 della Evangelii gaudium, afferma lapidariamente che “la Chiesa non cresce per proselitismo, ma per attrazione” e dunque l’invito a prenderci e a vivere la parte di impegno che ci spetta.
L’inclusione sociale dei poveri non è frutto di strategie più o meno accorte. È invece questione e frutto di uno stile! Lo stile appreso alla scuola di Gesù. «Tutta la sua vita è stata un uscire da sé verso gli altri, a cominciare dal guardarli con attenzione e amore» (EG, 269); e quindi con l’atteggiamento di chi – come ci ricordano Pietro (1Pt 3,16) e l’apostolo Paolo (Rm12,18) – rende ragione della propria speranza con rispetto e dolcezza, rinunziando a farsi giudici degli altri.
Assumere, come Chiesa e come singoli credenti l’atteggiamento del rispetto e della dolcezza, smettendo l’arroganza delle parole e dei giudizi pesanti come pietre. Questa non è né un’opinione né un segno di debolezza, come si sente spesso dire, soprattutto in questi ultimi tempi. Né, come si legge al n. 271 della EG, è una tra le tante e possibili opzioni pastorali. È invece l’indicazione della Parola di Dio: «É vero che, nel nostro rapporto con il mondo, siamo invitati a dare ragione della nostra speranza, ma non come nemici che puntano il dito e condannano. [ …].
L’inclusione dei poveri alla quale è dedicato gran parte del quarto capitolo (nn. 186-216) della EG non è un’operazione sociologica; è piuttosto l’impegno a restituire al povero la dignità che gli è stata sottratta. E questo, si capisce, richiede molto più della risposta ai bisogni materiali.
Qui e solo qui trova qui la sua giustificazione la partecipazione dei credenti alla vita pubblica e l’impegno per contribuire a costruire un mondo migliore, senza la pretesa di possedere il monopolio della interpretazione della realtà ecclesiale o la soluzione perfetta per i problemi contemporanei.
Durante la Tavola Rotonda ascolteremo le seguenti testimonianze:
Fam. Ottavi di Ponzano di Civitella, – Ambito Famiglia
Piccola Opera Charitas,- Ambito Disabilità
Vicesindaco Torricella – Ambito Immigrazione
Casa Famiglia Manuela Campli – Ambito Carcere
Don Jean Pierre Ekombo , Repubblica Democratica del Congo – Ambito Mondialità
PROGRAMMA DELLA TAVOLA ROTONDA
9.30 Preghiera
9.45 Relazione introduttiva
Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo di Teramo-Atri
10.30 Tavola Rotonda
Ambiti testimonianze: Famiglia, Disabilità, Immigrazione, Carcere, Mondialità.
Modera: Don Igor di Diomede, Direttore Caritas Diocesana
12.30 Conclusioni
Don Emilio Bettini, Vicario per gli Affari Generali.
Le offerte raccolte domenica 24 saranno devolute al Caritas Point