“Viaggio di un Io smarrito, dalla selva oscura all’Indiarsi”. E’ questo il titolo della rappresentazione teatrale, tenutasi Lunedì 20 maggio in Cattedrale, durante la quale sono stati messi in scena alcuni, significativi, canti tratti dalla “Divina Commedia” del “Sommo Poeta”, Dante Alighieri. Una bellissima iniziativa, rivolta ai ragazzi delle scuole superiori, nata della collaborazione tra la Pastorale Scolastica, coordinata da Don Cristian Cavacchioli e la compagnia teatrale “Gli Sbandati”, diretta da Asteria Casadio. “La manifestazione – ha spiegato Don Cristian – vuol essere, per i giovani studenti, un’opportunità di avvicinarsi ulteriormente all’opera massima del Sommo Poeta ed anche un’occasione per immedesimarsi, tramite la recita degli attori, nel viaggio di Dante, che rappresenta, metaforicamente, il percorso di vita al quale ognuno di noi è chiamato. Ci tengo, in questa sede, a ringraziare sentitamente il Vescovo di Teramo, S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, per aver sposato la causa con entusiasmo ed averci dato la possibilità di usufruire della nostra splendida Cattedrale, quale scenario di questa rappresentazione”. Importante è stato il discorso introduttivo, tenuto da Don Emilio Bettini, Vicario per gli Affari Generali della Curia Vescovile Teramana. “Imparare a confrontarsi con il genio di autori del passato – ha detto – è fondamentale per imparare a pensare e, pensando, costruire la storia al servizio del genio umano. Naturalmente – ha proseguito – questo implica la caparbia volontà di saper lottare fino all’ultimo con i geni con cui ci confrontiamo, finché li costringiamo a svelarci i segreti del loro pensare. Riguardo certi autori come Dante, la distanza temporale influisce su alcuni elementi, i quali determinano la comprensione, come il linguaggio, le metafore, la forma mentis. L’importante è non lasciarsi scoraggiare. Combattendo con tutta la nostra capacità di resilienza, conquisteremo amici preziosi, per fare della nostra vita un grande capolavoro”. All’evento hanno assistito, in particolare, gli studenti dell’Istituto Alberghiero “L. Di Poppa” e dell’Istituto Tecnico per Programmatori “B. Pascal”, di Teramo e quelli del Liceo Classico “Saffo”, di Roseto Degli Abruzzi.
Gian Marco Filipponi