Da L’Araldo Abruzzese del 10 luglio 2022
Diamo la parola alla Piccola Opera Charitas, nella persona del delegato Di Odoardo Roberto.
La Fondazione Piccola Opera Charitas è un ente ecclesiastico della diocesi di Teramo-Atri nato dall’intuizione di fra Serafino Colangeli (fondatore) e dalla signorina Antonietta Gilardi (cofondatrice) sessant’anni fa. Centro di azione dell’Opera è la Persona con disabilità, la sua riabilitazione psicofisica, l’inserimento lavorativo e sociale, la promozione culturale e spirituale, per diffondere una cultura della cura come forma di azione e di pensiero finalizzata a riconoscere e difendere la dignità della
persona umana.
Qual è e quanti abitanti ha la Forania in
cui ha sede la vostra associazione?
La Fondazione ha sede all’interno della Forania di Giulianova che ha 64.000 abitanti circa. A Giulianova è presente con
due strutture, una più piccola si trova nella diocesi di Chieti-Vasto.
Quali sono i luoghi e le modalità di dialogo all’interno della vostra associazione?
Prima della pandemia avvenivano periodicamente incontri in presenza tra il Presidente e il personale per un resoconto delle
attività svolte e notizie sugli sviluppi futuri dell’opera. Con il Covid da subito è stata creata una lista broadcast WhatsApp per aggiornamenti costanti al personale su vari ambiti: sanitario, pastorale, culturale, volontariato e gli incontri avvengono su piattaforme online. In considerazione del forte impatto della pandemia sul vissuto emotivo degli operatori sanitari, la dirigenza ha avviato un percorso formativo sull’intelligenza emotiva che ha coinvolto
tutti i dipendenti, con incontri rivolti anche all’esterno, come la tre giorni di studio e allenamento dell’IE che si è tenuta a Giulianova in occasione della settimana mondiale del cervello a marzo. A questo tema sarà dedicata una delle sessioni del Forum Internazionale del Gran Sasso interamente organizzata dalla Fondazione.
Con quali procedure e con quali metodi fate discernimento insieme e prendete decisioni?
Tutte le decisioni vengono quanto più possibile condivise. Le decisioni di governo della Fondazione vengono condivise all’interno del consiglio di amministrazione.
Quelle che riguardano la gestione dei servizi all’interno del consiglio di direzione. Le strategie di sviluppo future nel gruppo di progettazione. Le attività di pastorale nel gruppo di pastorale. Le attività di volontariato all’interno dell’associazione Gli Scriccioli di Serafino che supporta le attività dell’ente.
Verso chi, secondo voi, la Chiesa diocesana e le comunità parrocchiali sono in “debito di ascolto”?
Con l’arrivo del Vescovo Lorenzo si è notato subito un cambio di rotta in particolare per quanto riguarda l’ascolto delle realtà diocesane. Molti sono gli incontri e i convegni di elevata caratura intellettuale che le coinvolgono e che toccano vari temi.
Forse nelle varie comunità parrocchiali si possono ravvisare “debiti di ascolto” verso gli ultimi. In particolare, occorrerebbero momenti di sensibilizzazione, conoscenza e condivisione sui temi della disabilità e delle fragilità in generale, rivolti soprattutto alle nuove generazioni.