Cari giovani,
tra pochi giorni inizia la settimana santa che ci condurrà alla Pasqua.
Questa particolare circostanza mi sollecita a confidarvi la mia sorpresa quando, frequentando corsi teologici, durante gli anni di medicina, ascoltavo alcune riflessioni che consideravano superflua la domanda se la tomba, nella quale fu sepolto Gesù, fosse vuota o piena.
Per chi studiava medicina il pensiero non poteva non orientarsi all’evento della morte.
Non è la stessa cosa se la tomba è vuota o piena.
Se è morto la tomba è piena. Altrimenti è successo qualcosa. Un furto oppure un evento straordinario.
Perché la domanda sarebbe superflua?
Perché nessuno era presente quando la tomba si è svuotata. È meglio evitare la domanda perché non ci sono prove storiografiche che documentano l’evento della scomparsa del cadavere.
Io ho maturato questa convinzione.
Meno male che non ci fosse nessuno!
Quando Gesù fece il miracolo della resurrezione di Lazzaro erano presenti i familiari.
Quando Gesù è risuscitato non c’era nessuno.
Perché?
Perché Lazzaro è morto di nuovo, Gesù non è più morto.
Non si tratta di un miracolo, ma di una nuova presenza di Gesù.
Se la tomba non fosse vuota, perché credere nella sua resurrezione?
Non è tornato nella tomba, come Lazzaro, non era presente nessuno quando è risuscitato, allora dov’è?
Dobbiamo evitare la domanda se la tomba fosse vuota per credere in una Sua presenza, astratta, generica, forse fantasiosa, fuori della storia?
Cari amici,
la tomba era vuota, non c’era nessuno quando è risuscitato: due esperienze che ci ricordano che nella storia iniziava un nuovo tempo, quello della nuova creazione. È un evento che nessun potere umano, civile o religioso che sia può dominare!
Nella notte di Pasqua sei invitato a rispondere alla domanda se vuoi partecipare alla vita della nuova creazione.
Il Risorto cammina con te!
Quando incontra i suoi discepoli il suo saluto è quanto mai consolante: Pace a voi!
Sì, Lui è risorto per donare la pace!
E la pace è possibile se scopriremo la nuova creazione.
Nel mondo ci sono stati e sempre ci saranno messaggi di pace.
Ma nel mondo moderno tutto ciò è insufficiente.
Se l’umanità non farà esperienza della nuova creazione, il cammino verso la pace sarà difficile.
Quante volte ho ascoltato proposte culturali che proponevano l’“uomo nuovo”.
Oggi siamo di fronte alla guerra!
Dobbiamo tornare con il cuore e la mente al sepolcro e lì scoprire che la tomba era vuota e che Lui è oggi con noi, nella comunità ecclesiale.
Seguilo! Sarai anche tu costruttore di pace!
Auguri di una santa e gioiosa Pasqua.
+ Lorenzo, vescovo