Cari giovani,
domenica prossima, 2 dicembre, inizia il nuovo anno liturgico con il tempo di Avvento.
A molti di voi ho consegnato, nel Duomo di Teramo, il Vangelo di Luca che sarà proclamato durante la Santa Messa domenicale.
Perché il nuovo anno liturgico inizia con l’Avvento?
Tutti sanno che è il tempo della preparazione al Santo Natale. Ma è proprio così? In realtà, non proprio!
L’Avvento è il tempo nel quale la Chiesa ci invita a riflettere sulle tre venute di Cristo: la prima, la seconda e la terza.
Forse non ci avevate mai pensato. Le venute di Gesù sono tre!
La prima è avvenuta oltre duemila anni fa nella Grotta di Betlemme. È la venuta che festeggiamo a Natale. La terza, invece, avverrà alla fine della storia, di cui non sappiamo né i tempi né i modi, come ci ricorda Luca (cf. At 1,7).
Tra la prima e la terza venuta, inoltre, vi è la seconda che è quella più difficile da accettare e da vivere, poiché è quella che interpella la nostra libertà.
Noi, in verità, preferiamo ricordare il Natale e attendere l’ultima venuta. Nel frattempo, però, ci sentiamo nomadi, ossia uomini e donne che non sanno dove vanno o cosa devono fare!
Molti confondono la giovinezza, cioè la vostra vita, come il tempo del nomadismo, nel quale ci piace andare di qua e di là senza sapere dove e perché.
Per questo l’Avvento non ci piace e ci riduciamo semplicemente a ricordare il Natale di Gesù.
Ma a cosa serve ricordare il Natale se poi Lui non viene più o, se dovesse venire, ciò accadrà solo alla fine della storia?
A nulla! La vita non cambierebbe. Anzi sarebbe in balia degli altri!
Cari amici,
ecco la vera questione della nostra vita: essere in balia degli altri! Tu continui a ricordare e ad aspettare mentre gli altri decidono per te!
L’Avvento non è il tempo in cui lasciamo che gli altri decidano per noi, ma è il tempo in cui ciascuno di noi deve decidere. Noi! Tu!
Ma ciò è possibile perché l’Avvento ci ricorda che il Signore che è venuto e che verrà, viene oggi!
È l’attesa non di chi ricorda o di chi vive nell’anonimato, in cammino verso un futuro lontano! È l’attesa di Chi viene oggi! Nella tua vita, nella tua esistenza!
Cari amici,
l’Avvento è un tempo delicato da cui dipende il mio futuro: di nomade anonimo o di costruttore stabile!
Molti vorrebbero che noi fossimo dei viandanti, uomini in cerca di illusioni o di esperienze forti!
L’Avvento ci ricorda, invece, che la mia vita crescerà nella fedeltà a ciò che mi viene affidato, dalla mia esistenza e da quella degli altri!
È la gioia di essere costruttore!
Quando prenderai in braccio Gesù Bambino ricordati che Lui non è un ricordo, non è la meta di un’illusione, ma è Colui che viene, che vuole venire nella tua vita “oggi” perché tu possa camminare con Lui!
È l’inizio di una nuova tappa!
Quando il Signore viene nella tua vita, allora potrai iniziare a scrivere la tua biografia, scritta dalle tue scelte e non da quelle dettate dagli altri!
Cari giovani,
prendete in mano la vostra vita, non affidatela alle utopie e alle illusioni di cui è pieno il nostro tempo!
Affidatela a Colui che è venuto, viene e verrà!
Non vi lascerà mai soli e riempirà della sua vita la vostra vita! Perché la vita può riempirsi di morte anche senza volerlo!
Non sei solo nella fatica della vita!
C’è il Signore, la Chiesa e tanti amici che ti vogliono bene e che Domenica prossima inizieranno il tempo di Avvento!
Ci sono anch’io con la mia preghiera e amicizia!
Vostro
+ Lorenzo, vescovo