Lettera del vescovo ai giovani della diocesi

Novembre 2019

Cari giovani,
l’inizio del mese di novembre ci invita a riflettere sul tema della morte.
È un tema che a molti non piace. Ricordo che, quando ero giovane come voi, si diffondevano testi che invitavano a rimuovere il tema della morte. Era il tempo in cui tutti avevano paura della morte e cercavano di proporre paradisi in cui la morte veniva cancellata.
Per molti la morte era la sconfitta. Perché vivere se poi devo morire? Perché impegnarsi se tutto finisce?
Per molti di noi l’importante è il ricordo che lasceremo. Il dato di fatto, però, è che noi non ci siamo più: un desiderio che si tradurrà in una vera illusione. Molti, infatti, vivono di ricordi. Ma il ricordo senza alcuna prospettiva crea tristezza e angoscia.
È come l’esperienza descritta da Giacomo Leopardi nel suo canto “Il sabato del villaggio”: dopo l’attesa, l’illusione della festa. E sono molte le feste che creano illusioni, perché ci distraggono dalla vita vera, ci proiettano in un mondo che non esiste!
Sì, cari amici,
oggi, in nome della paura della morte, la società ci vuole distrarre dalla vita, perché chi non ama la vita, corre il rischio di poter essere omologato. Chi vive nell’illusione, crede in tutto e può essere strumentalizzato da tutto e da tutti!
Invece di rimuovere il tema della morte, bisogna affrontarlo per essere protagonisti nella storia!
Vi ricordo, cari giovani, chi evita questo tema, ha paura della vita!
Vorrei affidarvi il messaggio espresso nel contesto del bellissimo dipinto del Caravaggio conservato nella Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma: la vocazione di San Matteo.

Mi ha molto colpito il parallelismo tra il dito di Gesù che chiama Matteo e il dito di Dio creante dipinto da Michelangelo nella Cappella Sistina.
Michelangelo ha descritto la prima creazione: la parola creatrice! Caravaggio ha descritto la seconda creazione: la parola che ricrea! La Parola ha dato origine alla vita e non alla morte!
E, anche se tutto va verso la fine a cominciare dalla natura, l’uomo vive perché è colui che parla con Dio!
E tu puoi rispondere! Questa chiamata, cui puoi e devi rispondere, è la forza della vita.
Non solo. Matteo ci ricorda che oggi Gesù passa e ti chiama (cf. Mt 9,9). È la chiamata non solo alla vita, ma ad essere protagonista oggi, perché la morte non ha più potere su di te!
Tu puoi scrivere una storia che non cammina verso la morte, ma che ti farà gioire di ciò che sei: qualcuno con un ruolo da svolgere nella storia!
Non aver paura della morte!
Passa lungo la strada della tua vita Gesù di Nazaret. Come è accaduto a Matteo che era al banco delle imposte a compiere il suo dovere quotidiano. Alzati anche tu e seguilo!
Ogni giorno fai bene il tuo dovere, non sciupare il tempo nelle illusioni delle feste. Sarai sorpreso dalla presenza di Gesù che desidera incontrarti e renderti protagonista nella storia.
Vi aspetto Venerdì 22 novembre alle ore 20.30 nella Cattedrale di Teramo per consegnarVi personalmente il Vangelo di Matteo che leggeremo insieme nelle celebrazioni eucaristiche domenicali dal prossimo mese di dicembre.

In preparazione a tale evento, invito tutti i maturandi e gli universitari al 2° Pellegrinaggio ad Assisi che avrà luogo Sabato 9 novembre.
Cari giovani, dopo il sabato del villaggio non c’è la delusione della festa che finisce, come tutte le feste piene di illusioni, ma la gioia di iniziare la vera storia della vita.
Vi auguro di esserne degni e amati protagonisti!
Vostro
+ Lorenzo, vescovo

Teramo