XVII Domenica del tempo ordinario
II Giornata mondiale dei nonni degli anziani
Cari fratelli e sorelle,
la Parola di Dio che abbiamo ascoltato è un grande dono per vivere questo nostro tempo, affascinante e drammatico– come ci ricordava San Paolo VI – con grande fiducia e creatività.
La provvidenziale circostanza della celebrazione della II Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani ci aiuta a entrare senza paura nel cammino di tutta l’umanità. Siamo qui riuniti in una chiesa parrocchiale di un piccolo comune del Gran Sasso d’Italia, ma ciò non ci impedisce di allargare gli orizzonti della nostra mente e del nostro cuore: quando celebriamo l’Eucarestia, soprattutto quella domenicale, ogni comunità è inserita nel dinamismo della storia di tutta l’umanità.
E oggi, da Fano Adriano, il Signore desidera comunicare a tutti coloro che si uniscono alla nostra celebrazione, che Lui ci chiama ad essere suoi collaboratori.
Non è facile accogliere un tale desiderio!
È molto più semplice essere suoi dipendenti, filiali e devoti, ma pur sempre dipendenti e distanti.
Paolo, nella sua Lettera ai Colossesi (2,12-14), ci invita a prendere coscienza dell’origine della nostra esperienza cristiana: nel giorno del Battesimo Dio si è impegnato definitivamente con ciascuno di noi: non c’è più bisogno di trovare altri giusti per essere con Lui!
Nel giorno del Battesimo il Risorto ha deciso di abitare nella nostra vita, impegnandosi Lui stesso ad essere l’unico Giusto che ci fa suoi collaboratori.
Cari amici,
è questo l’annuncio di cui ha bisogno l’umanità.
Dio non cerca giusti per invertire la Sua logica di giudizio, ma uomini e donne disponibili ad accogliere il Suo amore per trasformare l’uomo da dipendente in collaboratore.
La logica del “ti amo se tu mi ami” è stata superata dalla logica del “ti amo perché ti amo”!
È questa la logica che può cambiare il mondo.
Noi battezzati siamo chiamati a testimoniare con la nostra vita personale e comunitaria che solo collaborando con il Risorto la storia dell’umanità può incamminarsi verso mete di pace e di prosperità.
Ma noi tante volte non ci crediamo. Anche noi dubitiamo.
Le parole di Gesù, che abbiamo ascoltato nel brano del Vangelo di Luca (11,1-13), devono incoraggiarci a superare la logica della contrattazione: chiedi, cerca, bussa!
Il Signore ci ha già perdonati! Ma noi, cari fratelli e sorelle, non vogliamo comprendere questo dono, ossia il perché Egli ci chiama a collaborare con Lui!
Il Suo dono è lo Spirito Santo senza il quale non possiamo essere protagonisti nella storia.
Quante volte abbiamo aspettato doni che desideravamo senza confrontarci con Lui! Senza accogliere il suo desiderio di camminare con noi!
Siamo talvolta invadenti, ma non fiduciosi! Invadenti come coloro che pretendono e non si fidano di chi ci ama senza ricompensa.
Come non ricordare la presenza in mezzo a noi dei nonni e degli anziani in questo giorno a loro dedicato! Sono i testimoni della tenerezza, come ci ricorda papa Francesco nel suo messaggio: sempre disponibili ad accogliere e vagliare ogni nostra attesa.
A voi, cari nonni e anziani,
vi chiediamo di avere pazienza con i nipoti e i giovani che vi circondano.
Talvolta sono invadenti; talvolta si dimenticano dei doni ricevuti; talvolta vi emarginano perché catalogati comeuomini e donne del passato.
Ma la vostra presenza oggi è più che mai decisiva per indicare a tutti la responsabilità e la gioia di essere protagonisti nel cambiamento d’epoca.
Senza la vostra tenerezza, che ricorda il cammino da voi compiuto, e il vostro desiderio di consegnare il testimone della storia, i giovani non potranno costruire la Chiesa e la società.
Interrompere la sorgente della storia, infatti, significa costruire un mondo di utopia che crea dipendenza.
Non abbiate paura di comunicare a tutti noi la vostra saggezza e i tesori nascosti, molto spesso, nelle condizioni rivelatrici della sofferenza dell’esistenza umana.
Si può e si deve collaborare con il Signore sempre! L’orientamento della vita non dipende dall’efficienza fisica, ma dal dono di essere amati sempre e per sempre dal Signore.
L’efficienza psico-fisica o il numero dei like non sono il fondamento della vita: solo l’amore incondizionato del Signore ci spinge ad essere protagonisti nella storia.
Cari giovani,
mi unisco all’invito di papa Francesco chiedendovi con fiducia di non dimenticare mai i nonni e gli anziani: amateli e con semplicità chiedete loro consigli. Sono i consigli che vi aiuteranno a scoprire la sapienza del cuore e della mente.Il tempo a loro dedicato è il segreto del vostro cammino di preparazione alle grandi scelte della vita.
Insieme apriamo il nostro cuore alla tenerezza del Padre: chiediamo, cerchiamo, bussiamo senza condizioni perché con il dono dello Spirito Santo possiamo essere protagonisti nella storia.
Cari fratelli e sorelle,
la vera arma per costruire la pace e un mondo migliore è la scoperta dell’amore incondizionato di Dio che si è rivelato nella morte e resurrezione del Signore Gesù.
A noi la grande responsabilità di comunicarlo con la vita a tutti coloro che incontreremo, in particolare ai nostri giovani, perché la vera risorsa sui cui investire non è l’invadenza, ma la semplice e fiduciosa certezzache l’amore di Dio supera ogni nostro desiderio.Per costruire bisogna essere collaboratori e non dipendenti!
Il mondo del terzo millennio è ancora in attesa della “rivoluzione della tenerezza”!
+ Lorenzo, vescovo